Ti ho già parlato di meditazione, o meglio, di come intendiamo questa pratica in Occidente.
Se sei qui, probabilmente vuoi approfondire e sei già consapevole dei molteplici benefici che ti può offrire.
La meditazione mindfulness, in particolare, è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, sia per le sue radici antiche, che affondano nel buddismo, che per la sua efficacia scientificamente comprovata nel ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e promuovere una maggiore consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante.
Ma che cos’è esattamente la mindfulness e come funziona? In che modo si differenzia da altri tipi di meditazione?
Differenza tra meditazione tradizionale e mindfulness
Quando si pensa alla meditazione cosiddetta tradizionale, che richiama antiche tradizioni spirituali come il buddhismo e l’induismo, la si associa alla focalizzazione su oggetti specifici come mantra, immagini o concetti filosofici.
Questo tipo di meditazione mira a raggiungere uno stato di profonda contemplazione e comprensione interiore.
La mindfulness, invece, consiste nel portare la mente sull’essere consapevoli del momento presente, accettando apertamente e senza giudizio le sensazioni, le emozioni e i pensieri che emergono.
Non penso che una delle due modalità sia migliore dell’altra.
Entrambe le pratiche offrono benefici unici e complementari, e la scelta tra una e l’altra dipende dalle preferenze personali e dagli obiettivi individuali di benessere.
Come funziona la meditazione mindfulness
Praticare la mindfulness può offrire un rifugio di tranquillità e presenza nel caos quotidiano a cui, volente o nolente, siamo sottoposti tutti.
È una pratica che invita a immergersi nel momento presente, accogliendo con gentilezza e apertura tutto ciò che emerge nell’esperienza.
Anche se a un occhio poco attento può sembrare banale, rispetto alle contemplazioni esistenziali, in realtà è una porta d’ingresso per la consapevolezza.
Invita a osservare il proprio respiro, le sensazioni fisiche, le emozioni e i pensieri senza giudizio o critica.
Se vuoi provare questa pratica, puoi iniziare anche in autonomia: ti basta avere un luogo tranquillo e sicuro, una posizione comoda e un po’ di tempo da dedicare a te.
Potresti incontrare qualche resistenza inizialmente, perché il modo frenetico con cui viviamo le nostre esperienze ci ha disabituati a concentrarci, soprattutto su ciò che ci accade dentro.
In questo caso, non colpevolizzarti: sei solo all’inizio del viaggio di esplorazione interiore che ti porterà a coltivare una maggiore consapevolezza di te e del mondo che ti circonda.
Iniziare a praticare la mindfulness
Se sei deciso a provare, sicuramente ti starai chiedendo da dove puoi iniziare.
La buona notizia è che, trattandosi di una pratica relativamente semplice, anche se sbagliassi qualcosa, il danno non sarebbe irreparabile.
Inizialmente potresti sentirti spaesato e non riuscire a mantenere la concentrazione per la quantità di tempo che vorresti, ma si tratta più che altro di pratica costante.
Ecco qualche consiglio per iniziare da zero a praticare della mindfulness.
- Scegli un luogo tranquillo. Come ti ho già detto, la concentrazione è forse la parte più ostica della pratica. Non è assolutamente impossibile trovarla in un luogo caotico, ma è molto meglio iniziare da una situazione più favorevole. Trova un luogo che ti metta a tuo agio e ti permetta di concentrarti sulla pratica.
- Scegli una posizione comoda. Ti consiglio di sederti con la schiena dritta ma non rigida. Se sei più comodo, appoggiala al muro. Puoi sederti per terra a gambe incrociate, oppure su una sedia, con i piedi poggiati a terra, con le mani sulle ginocchia o in grembo.
- Focalizza l’attenzione sul respiro. Inizia a osservare il movimento naturale dell’aria che entra e esce dal tuo corpo. Nota le sensazioni che accompagnano il respiro: l’espansione del torace, il movimento del diaframma, il flusso dell’aria attraverso il naso o la bocca. Cerca di approfondire il respiro il più possibile, ma senza forzarlo.
- Accogli i pensieri e le sensazioni. Durante la pratica, è normale che la mente si riempia di pensieri, emozioni e sensazioni fisiche. Accoglili gentilmente, senza giudizio o critica. Semplicemente osservali e annotali nella mente, nella modalità più neutra possibile.
- Torna al respiro. Perdersi nei pensieri è normale: probabilmente devi fare la spesa, il tuo capo ti ha detto qualcosa di importante, avrai spento la luce in cucina? Non sei meno bravo o meno spirituale, se questa cosa ti capita, e la pratica della mindfulness ti insegna proprio a non giudicare nessun lato di te, nemmeno quelli più pratici. Quando ti accorgi di non essere più presente a te stesso, riporta gentilmente l’attenzione al respiro. Usalo come un ancoraggio nel momento presente.
- Pratica la gentilezza e la compassione. Durante la meditazione mindfulness, coltiva una mente gentile e compassionevole verso te stesso e verso gli altri. Accogli ogni esperienza con apertura e curiosità, senza giudizio o critica.
Con costanza e pazienza, puoi imparare a integrare questa preziosa pratica nella tua vita quotidiana: inizia con pochi minuti al giorno e man mano allunga il tempo da dedicarle. Vedrai che sarà sempre più facile.
Meditazioni di mindfulness che funzionano
Se iniziare in modo del tutto autonomo ti fa sentire insicuro, ma allo stesso tempo, per qualche motivo, ancora non te la senti di contattare un facilitatore, puoi ricorrere a una meditazione guidata registrata.
Ne esistono di diverse, che possono adattarsi alle tue esigenze e preferenze individuali, consentendoti di esplorare diversi modi per coltivare la presenza mentale e l’attenzione consapevole.
Ti consiglio di provarne un po’, prima di scegliere quella che funziona meglio con te.
Per esempio, ce ne sono alcune che si concentrano in modo particolare sul respiro, invitandoti alla presenza attraverso la consapevolezza del tuo respiro naturale.
Altre meditazioni guidano l’attenzione verso le sensazioni fisiche nel corpo o le emozioni che emergono nella tua esperienza.
C’è anche la pratica del body scan, che invita a esplorare consapevolmente ogni parte del corpo, portando attenzione e gentilezza a ogni sensazione, fisica o emotiva, che emerge.
Se la mindfulness proprio non ti piace
Hai qualcosa di sbagliato? Non penso proprio.
Le pratiche sono tutte diverse tra loro, così come le persone: la ricerca stessa del tipo di meditazione più adatta a sé è una forma di esplorazione interiore, che può insegnare molto.
Quindi, se hai provato la mindfulness e ti sei accorto che non ti stimola particolarmente, non hai sprecato il tuo tempo, ma l’hai usato per conoscerti meglio.
Potresti provare l’humming, il Sound Healing e moltissime altre pratiche. Buona esplorazione!
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