Il Sound Healing è una pratica olistica molto antica che si basa sul suono e sulle vibrazioni sonore per portare a una dimensione di calma interiore e pace mentale.
Ho deciso di parlarti di questo argomento, uno dei pilastri di ciò che ho scelto di portare nel mondo con il mio lavoro, perché per me è importante che sempre più persone lo conoscano per quello che rappresenta per me: uno strumento prezioso e utile di cura.
Forse, se ne hai sentito parlare in precedenza, lo associ ai gong, alle campane tibetane e al tamburo, ma ti assicuro che è una pratica che racchiude molto di più, e voglio raccontartelo.
Sound Healing: cos’è?
Per me è difficile dare una definizione univoca e completa di Sound Healing, perché è una pratica che ha in sé molto di più di quello che si può comunicare con una semplice definizione.
Devo aprire però una parentesi riguardo all’etica, un elemento molto importante per me: l’operatore sonoro non è un guaritore e il Sound Healing non è una terapia per tutti i mali fisici e mentali.
La pratica sonora può portare moltissimi benefici, ma pretendere di sovrapporsi alle figure mediche è un gesto poco etico e guidato dall’ego, che porta a volersi riconoscere a tutti i costi un ruolo decisivo, quando non è questo il focus del Sound Healing.
Personalmente, ritengo che questa pratica fonda 4 elementi principali: scienza, cura, arte e mistero.
Scienza
La pratica del Sound Healing è ben lontana dall’essere totalmente mentale e scientifica, ma penso che sia importante sapere che non è priva di fondamento.
La divulgazione scientifica su questo tema è da attribuire principalmente a Jonathan Goldman e al suo testo The 7 Secrets of Sound Healing.
Tutto è vibrazione, anche il nostro corpo fisico, e l’onda sonora, volente o nolente, entra in contatto con noi: questo vale quando riceviamo una pratica sonora, ma anche in qualsiasi altro momento.
Il principio cardine del Sound Healing è la risonanza, che porta il nostro corpo e il nostro cervello a vibrare in armonia con il suono che sentiamo.
Cura
Come ho già detto, però, il sound healer non è un medico né uno scienziato, quindi non mette in pratica questi fenomeni con consapevolezza, anche perché questi avvengono indipendente dalla volontà dell’operatore.
L’intento fondamentale a cui un sound healer deve prestare attenzione è la cura, ossia il rendersi conto del proprio ruolo di facilitatore nella trasformazione di chi riceve la pratica.
Questo significa mettere da parte l’ego per un momento e dedicarsi completamente al suono e all’attenzione per chi lo sta ricevendo: l’operatore sonoro non è un performer, ma durante la pratica diventa a tutti gli effetti uno strumento del suono.
Arte
Anche questo è un elemento per me fondamentale nel Sound Healing, che, ripeto, non deve essere vissuto come una performance, ma riguarda la poesia che si crea quando il suono si esprime.
L’arte è il risultato dell’incontro tra l’artista, la tecnica che ha appreso, l’empatia, che gli permette di accogliere ciò che accade durante la pratica, e la creatività nel produrre esattamente il suono di cui c’è bisogno.
Mistero
Il mistero è un elemento indefinibile, che però ritengo abbia un ruolo fondamentale nel Sound Healing.
È in questo che l’operatore sonoro si discosta da una figura scientifica: quello che accade durante una sessione è completamente imprevedibile, ma, se lo si sa cogliere, può portare con sé un significato fondamentale.
Probabilmente sarà difficile spiegare esattamente cosa succeda durante una sessione: proprio questo è il mistero.
Come e dove praticare Sound Healing
Se sei incuriosito da questo tipo di pratica e vorresti sperimentarla, forse ti stai chiedendo come e dove farlo.
Esistono molte opzioni accessibili per immergersi in questa pratica: da sessioni individuali a lezioni di gruppo, workshop ed eventi speciali.
Una delle opzioni più comuni è partecipare a sessioni guidate da operatori sonori che hanno una formazione nell’uso di strumenti come campane tibetane, gong, diapason e altri strumenti per creare un ambiente sonoro.
Le sessioni possono essere condotte individualmente o in gruppo e solitamente si svolgono in centri olistici, spazi yoga o altri spazi dedicati al benessere.
In alternativa, potresti desiderare di esplorare il Sound Healing nel comfort della tua casa. Esistono molte risorse online che permettono di praticare il Sound Healing a tuo piacimento.
Io stessa ho pubblicato alcune pratiche sonore su YouTube. Queste risorse possono essere utili per coloro che preferiscono praticare in autonomia o che hanno difficoltà ad accedere agli spazi fisici.
Faccio un’annotazione su questo punto. Quando scegli l’operatore sonoro a chi affidarti, non basarti su elementi esteriori come la quantità di strumenti che possiede o i virtuosismi canori, perché hanno pochissima importanza nella pratica.
L’empatia, l’attenzione e soprattutto l’intenzione con cui l’operatore conduce la pratica sono molto più importanti.
Quali benefici puoi ottenere dal Sound Healing e dalla tua voce
Le pratiche sonore, sia condotte da un operatore, sia portate avanti in solitaria, solo con il suono della tua voce, portano con sé molti benefici su diversi piani: fisico, mentale, energetico e relazionale.
- Benefici fisici. Viene regolata la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, che quando è in eccesso è all’origine di disturbi fisici connessi alla funzionalità degli organi interni, alla gestione del sonno, alla risposta immunitaria alle forme virali, alla regolarità del ciclo mestruale e ai dolori mestruali.
Riequilibrare i livelli di stress quindi può avere un effetto benefico su questi disturbi, ovviamente in sinergia con i trattamenti medici, dove necessario. - Benefici mentali. Lo stress già citato nel punto precedente ha effetti anche sulla mente, e regolarlo modula di conseguenza anche la risposta del cervello a questa condizione. La pratica sonora permette anche di focalizzarsi sul qui e ora, aumentare la consapevolezza, sviluppare un mindset costruttivo, e inoltre predispone ad affrontare un percorso terapeutico, quindi può lavorare in sinergia con il lavoro psicologico, se lo si desidera.
- Benefici energetici. In generale, la pratica del Sound Healing riequilibra anche il nostro corpo energetico, che nella tradizione vedica viene rappresentato con i chakra, ma esiste in molte altre tradizioni e riporta sempre a una dimensione che esula dal piano mentale e quello fisico. Questo fenomeno è collegato proprio al mistero che citavo prima: in una sessione arriva sempre quello che deve arrivare, anche se non sai perché, né come ti servirà (almeno, non subito).
- Benefici relazionali. Esistono pratiche che per loro stessa natura si basano sulla socialità. È un esempio il circle singing o il drum circle, che si basano sulla partecipazione attiva di tutti i presenti. Queste pratiche hanno un palese beneficio per le relazioni sociali, perché portano le persone a vivere un momento di comunione molto intenso.
Allo stesso tempo, non è da sottovalutare la condivisione di una pratica più passiva in gruppo, proprio perché per sua natura il Sound Healing non è mai completamente passivo: il ricevente mette sempre parte della sua energia in campo, con la sua sola presenza.
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